Attualmente a Singapore è esposta , nella splendida struttura dell’art science museum, una grande retrospettiva di Andy Warhol “15 minutes eternal”, con l’intento, sembra di far conoscere la pop art ai facoltosi collezionisti asiatici. La mostra, ben fatta ed esauriente, ripercorre la vita dell’artista e la sua carriera dall’infanzia fino alla sua ultima creazione, presentando una vastissima collezione di fotografie e opere diverse.
In questo momento di traslochi non potevo non soffermarmi su un’aspetto che fino ad adesso non conoscevo. Il metodo di Andy Warhol di fare gli scatoloni, definito da lui “Time capsule”. Lasciava aperto sulla scrivania un cartone che riempiva poco a poco con cio’ che per lui significava qualcosa in quel momento, un biglietto del treno piuttosto che uno schizzo od un ritaglio di giornale. Quando la scatola era piena, veniva chiusa ed identificata con data ed una breve descrizione del contenuto; ne ha fatto piu’ di 600. Beh, non è il metodo che ho utilizzato io per il viaggio oltreoceano, ma io stessa ho la mia scatola che chiamo la “macchina del tempo”, dove raccolgo i miei cimeli, probabilmente in modo un po’ piu’ selettivo.
“in the future, everyone will be world-famous for fifteen minutes.”
Per voi sarebbe davvero cosi’ importante essere famosi per 15 minuti?
cara marina no non mi interessano i 15 min. !
Sto seguendo passo passo la vostra avventura , bellissima un bacio
neanche a me interessano, per niente! a presto